Questo sito usa cookies tecnici e cookies di terze parti per la raccolta in forma aggregata e anonima di dati che aiutano la Provincia di Alessandria a migliorare la fruibilità dei contenuti. Proseguendo la navigazione del sito, effettuando uno scroll della pagina o clickando il bottone Accetta, acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni consultare la voce Informativa cookies
Logo Rete sentieristica
Provincia di Alessandria, Barra della pagina
Settore 1 - Tortona e la Val Curone
Settore 2 - Novi Ligure e la Val Borbera
Settore 3 - Basso Ovadese
Settore 4 - Alto Ovadese
Settore 5  -  Acqui Terme e le sue valli
Settore 6  -  Valenza e San Salvatore
Settore 7  -  Casale e il Monferrato
Settore 8  -  Alessandria e la pianura
Percorso non vedenti
Itinerari

Bandiera italiana    Bandiera inglese
Sei il visitatore N. 753313
dal 05/06/2007
Ultime news

SENTIERO SELLETTA M. CRAVASANA - SELLA DI AVI

256

Zona
Settore 2 - Novi Ligure e la Val Borbera

Icona pdf Visualizza la mappa (file pdf 242.4 kb)
Icona immagine Visualizza il profilo altimetrico (file gif 9.24 kb)
Icona Google Earth Visualizza il file di Google Earth (file KML 7.92 kb)
Icona Gps Scarica la traccia per il tuo Gps (file gpx 23.31 kb)

Suggestivo percorso nella selvaggia valle del Rio Avi, dove sorgono i resti di un’antica borgata; per arrivare all’ inizio del sentiero è necessario percorrere il sentiero 255 che sale da Pagliaro Inferiore oppure un tratto del sentiero 260, partendo da Roccaforte Ligure e arrivando sino alla Selletta del Monte Cravasana.

 
Il sentiero parte in corrispondenza della selletta del Monte Cravasana (mt. 815) , dove si incrociano i  sentieri 255, proveniente da Pagliaro Inferiore, e 260 (Pertuso – Roccaforte Ligure); proprio dalla sella si prende la carrareccia che scende all’interno di un fitto bosco di castagno (Castanea sativa) misto a carpino nero (Ostrya carpinifolia) e orniello (Fraxinus ornus), scendendo di quota dapprima ripidamente, poi in maniera più dolce, alternando tratti nel bosco a tratti scoperti, che danno la possibilità di ammirare il paesaggio circostante.
All’interno del bosco è anche possibile ritrovare dei begli esemplari di cerro (Quercus cerris) e roverella (Quercus pubescens) e ad un certo punto il tracciato svolta decisamente a sinistra, diventando stretto e più impegnativo e ben presto si giunge alla borgata di Avi (610 mt), abbandonata nel 1953 e composta di due nuclei distinti; il primo, detto Avi di là o Superiore, ospita i resti della chiesetta di San Vito, un essiccatoio per le castagne (“Abegu”), la casa plurifamiliare, la stalla, la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, con le canaline scavate nella roccia.
Si raccomanda di fare molta attenzione, evitando di entrare nelle case, perché i muri sono ormai pericolanti, tuttavia anche una breve occhiata a queste costruzioni rende l’idea della sapienza costruttiva di coloro che vivevano in questi luoghi. Superato il primo nucleo, si giunge in pochi minuti al secondo, detto Avi di quà o Inferiore, dove accanto ai ruderi di altre abitazioni ormai avvolte dalla vegetazione, sono ancora visibili le fasce strappate alla montagna e un tempo coltivate a cereali, patate, viti e alberi da frutta, che, insieme ai prodotti del bosco (castagne, legna, carbone), consentivano la sopravvivenza degli abitanti, poi il progressivo abbandono della vallata ha decretato in breve il triste destino di questo antico borgo. 
Costeggiato il muro dell’ultima casa, bisogna svoltare subito a sinistra e risalire grazie ad uno stretto passaggio tra la vegetazione, qui decisamente invadente, ed in breve si esce allo scoperto sul versante del vallone di Avi; questo tratto richiede un minimo di attenzione, perché la parete è in pendenza e soggetta a un movimento franoso.
Poco dopo si giunge all’impluvio del rio Avi e superatolo il sentiero sale sul versante opposto, risalendo di quota all’interno del bosco di castagno ed arrivando alla sella di Avi (732 mt.), dove si ricongiunge con il sentiero 260; svoltando a destra, si arriva in 45 minuti alla chiesa parrocchiale di Roccaforte Ligure, mentre girando a sinistra si ritorna in circa 30 minuti alla Selletta Cravasana, da dove era partito il nostro itinerario.


Difficoltà
Escursionistico

Lunghezza
2,01 km

Tempo
1 Ora 15 Minuti


Icona pdf Scarica il pieghevole (file pdf 717.4 kb)

Allegato 1: La Selletta Cravasana (mt. 815)
La Selletta Cravasana (mt. 815)

Allegato 2: Il primo tratto del percorso
Il primo tratto del percorso

Allegato 3: Arrivo alla borgata (sullo sfondo a sinistra la Sella di Avi)
Arrivo alla borgata (sullo sfondo a sinistra la Sella di Avi)

Allegato 4: Muro in pietra all’ingresso di Avi Superiore
Muro in pietra all’ingresso di Avi Superiore

Allegato 5: I ruderi della chiesetta di S. Vito
I ruderi della chiesetta di S. Vito

Allegato 6: La casa plurifamiliare
La casa plurifamiliare

Allegato 7: Il sapiente uso di pietra e legname
Il sapiente uso di pietra e legname

Allegato 8: Scorcio della borgata (in primo piano la cisterna per l’acqua piovana)
Scorcio della borgata (in primo piano la cisterna per l’acqua piovana)

Allegato 9: Abitazione della borgata di Avi Inferiore
Abitazione della borgata di Avi Inferiore

Allegato 10: Botti per il vino all’interno di una casa
Botti per il vino all’interno di una casa

Allegato 11: Panorama della valle
Panorama della valle

Allegato 12: Tratto del sentiero interessato dalla frana
Tratto del sentiero interessato dalla frana

Allegato 13: L’ultimo tratto del percorso
L’ultimo tratto del percorso

Allegato 14: La Sella di Avi (mt. 732)
La Sella di Avi (mt. 732)