Percorso di media lunghezza, creato dalla passione e dall’instancabile operato dell’Associazione degli Alpini di Montechiaro d’Acqui.
Da Acqui Terme si risale la ex strada statale 30 della Val Bormida fino a giungere al paese di Montechiaro d’Acqui Piana; superato il semaforo al centro del paese, si svolta a sinistra per la Chiesa di Sant’Anna (mt. 204), ove si trova la sede degli Alpini, punto di partenza del percorso.
Il primo tratto del percorso ricalca la strada comunale che scorre tra i campi coltivati a grano della zona della Pieve, poi al primo bivio tiene la destra, sovrapponendosi per circa 1 km al sentiero 573 (Anello di Montechiaro).
Il sentiero procede in continua salita, supera Cascina Mancina, ormai abbandonata, fino a giungere sulla SP225 all’altezza del km 3.
In questo punto i due sentieri si dividono: il sentiero
573 svolta a destra verso la vallata del rio Torbo, mentre il sentiero 577 svolta a sinistra, percorre la strada asfaltata per un brevissimo tratto e poi incomincia ad inerpicarsi sul versante boscato.
L’irta salita caratterizzata da brevi tornanti sul versante calanchivo è degnamente ricompensata dalla vista panoramica sempre più ampia sui rilievi acquesi e dall’ambiente incantevole creato, in particolare nei mesi di maggio e giugno, dalla abbondante e profumata fioritura delle ginestre (
Spartium junceum).
Al termine della salita il sentiero giunge sulla SP225 in corrispondenza del paese di Montechiaro d’Acqui Alto (mt. 501 - da non perdere una visita a questo caratteristico borgo!), svolta a sinistra e risale la strada provinciale, supera la sede della Pro Loco e, per un altro breve tratto, coincide nuovamente con il sentiero 573. Dalla sede della Pro Loco il percorso prosegue su asfalto per circa 150 mt e poi svolta a destra sul sentiero che incomincia a scendere verso il fondovalle del rio Plissone.
Dapprima il percorso scende attraversando i calanchi, poi supera una zona boscata, svolta a destra, aggirando un’area prativa, giunge sul fondovalle, guada il rio e inizia a risalire leggermente di quota giungendo ad un capanno, punto di sosta dal quale inizia la discesa a tratti ripida verso il rio Plissone. Giunto sul fondovalle, il sentiero risale il rio ed in alcuni punti appositamente indicati è possibile visitare gli
orridi, a cui il corso d’acqua ha dato origine in tempi geologici.
Si tratta di profonde incisioni, sotto forma di stretti canaloni dalle pareti aspre ed irte, originatisi dalla lenta, ma continua azione erosiva della sabbia e dei ciottoli presenti nell’acqua di un torrente, che ne incidono il letto in rocce resistenti. Al loro interno si sviluppa un ecosistema molto particolare caratterizzato dalla presenza di una forte umidità e da una illuminazione molto debole; in questa condizione si sviluppano rigogliose, numerose tipi di felci, di muschi e di alcune erbacee del tipo
Aruncus dioicus.
Proseguendo in piano il sentiero attraversa quello che un tempo era una zona coltivata, condotta ad orti (“L’orto d’Franceschein”) dagli abitanti del posto, che utilizzavano l’acqua del rio per irrigare le loro coltivazioni. Oggi quest’area è stata riconquistata dalla vegetazione boschiva, che rimane la padrona assoluta sul fondovalle. Il sentiero ricalca un tratto di carrozzabile inghiaiata (punto ove si trova la ricostruzione di un antico pozzo) e poi la abbandona per svoltare a sinistra sul sentiero che risale per circa 150 mt il rio Ciapin, piccolo tributario del rio Plissone, fino al punto in cui si trova la deviazione per visitare l’”Orrido dei Laghi” particolarmente scenografico.
Dal punto di deviazione, il sentiero 577 inizia l’irta risalita del versante boscato, superando un affioramento roccioso soprannominato per la sua forma “Il cappello dell’Alpino” (mt. 270) e poi, grazie anche ad una scaletta d’appoggio, il percorso giunge sul comodo sterrato di crinale, che presto si ricongiunge all’asfalto della strada comunale per frazione Chiarini.
Il percorso svolta a destra, risale in direzione di Montechiaro Alto, sbucando sulla SP225 nei pressi dell’abitato, dove si chiude il percorso ad anello; dal paese di Montechiaro Alto si ripercorre in discesa il tratto iniziale per ritornare alla chiesa di S. Anna, da dove era partito l’itinerario.
: La chiesa di S. Anna