Il sentiero parte alla sinistra della strada provinciale 140 della Val Borbera (al km. 13,400), in località Baracche, (circa 100 metri dopo l'edificio della Casa Cantoniera) a 362 metri s.l.m..
Il percorso sale decisamente con diversi tornanti attraverso un bel bosco composto principalmente da castagno (Castanea sativa) misto a ciavardello (Sorbus torminalis) e nocciolo (Corylus avellana); salendo di quota la copertura boschiva si fa più rada ed è caratterizzata da roverella (Quercus pubescens), acero di monte (Acer pseudoplatanus) e acero campestre (Acer campestre), maggiociondolo (Laburnum anagyroides), ginepro (Juniperus communis) e il profumatissimo timo (Thymus vulgaris).
Dopo circa un'ora di cammino si giunge alla borgata di Rivarossa (mt. 738), abbandonata a metà degli anni '50; una delle abitazioni è stata strappata al suo inevitabile destino di degrado e trasformata in rifugio per gli escursionisti grazie all'impegno e alla passione dei volontari del CAI di Novi Ligure.
Seguendo il sentiero, a breve distanza dal nucleo di Rivarossa si trova la chiesetta omonima, in ottimo stato di conservazione, dalla quale si gode di una fantastica veduta su tutta l'alta Val Borbera, con le sue cime principali: Giarolo, Ebro, Chiappo, Cavalmurone, Carmo, Antola e, in primo piano, il torrente Borbera che attraversa le strette di Pertuso: è veramente un panorama che lascia incantati!
Oltrepassata la chiesetta, il sentiero si allarga e gira attorno alla vetta del Monte Gavasa (mt. 911), raggiungibile con una breve deviazione, quindi si inoltra in un ambiente caratterizzato da boschi di latifoglie dominati dal castagno. Poco prima di giungere alla meta, sulla destra del sentiero si apre una 'finestra' che mostra ancora una volta uno scorcio paesaggistico che cattura l'attenzione dell'escursionista; proseguendo si giunge al Monte Barillaro (mt. 804), contraddistinto dalla caratteristica formazione rocciosa di questa parte della Val Borbera.